Non proprio

giugno 23, 2007

Io mica ci avevo fatto caso che era un locale di lesbiche. L’ha notato M, che fa compagnia alla mia solitudine da qualche mese. E’ stato lui a dirlo all’amica cattolica. Che si è un po’ fibrillata: “Però non si vede da niente, da che ve ne siete accorti? Hanno un segno di riconoscimento?”.

Io le voglio bene, alla mia amica che si sente a disagio nella chiesa di Ratzinger e che vota a sinistra, ma con le persone che amo non mi tengo: “Dalla caduta del terzo reich in poi, in genere gli omosessuali non hanno segni di riconoscimento”.

Acidissima, e inesatta. Il mondo gay è pieno di segni, se non ci fossero quelli, non esisteremmo. Il Pride è un solo immenso segno e questo dà fastidio ai nostri avversari.

E anche R. che è stato undici anni con me e che ora va a “sposarsi” da qualche parte nel mondo, è un segno che cerca. Non ha vissuto che per questo, e come se andasse all’estero a fare fecondazione assistita del segno (avremo presto un turismo matrimoniale dei gay italiani, come succede per le coppie che cercano la fecondazione?).

Bisognerà in silenzio augurargli un figlio maschio e tanta felicità. Anche se lui non crederà mai che sono sincero – il desiderio di felicità per l’altro convive con il dolore per ciò che è stato, come Napoli con la spazzatura.

Una Risposta to “Non proprio”


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