Racconti, con gente che non vedi da 30 anni, cose che appartengono ad epoche in cui non c’erano neanche le fotocopie, e i gay si chiamavano froci. E di quel giorno, che avevano appena ucciso Pasolini, e nel Grande Partito di sinistra un dirigente disse a un gruppo di giovani indignati: “Non fate casino, è una storia di froci. Non un omicidio politico”.
Me lo rievocavano stasera, e hanno aggiunto: “Lui era cattocomunista”, intendendo il dirigente. Me l’ero dimenticato. I conti tornano.