Posts Tagged ‘aborto’

Il bersaglio grosso

gennaio 10, 2008

Ce l’hanno con le donne per l’aborto. E il nocciolo della loro posizione è che bisogna spossessarle del diritto di decidere. Cioè comprimere lo spazio delle donne come cittadine e come invididui titolari di diritti. E’ stato quando ho pensato questo che mi si sono chiarite le idee: come pretendere attenzione per noi, se ormai sono così forti da puntare sulla metà della società?

Ho deciso di non chiudere il blog, cosa che invece avevo pensato di fare nei giorni scorsi

Contronatura è naturale…

gennaio 4, 2008

(…) Siamo così giunti al paradosso che ciò che si diceva contronatura è naturale, e ciò che si
diceva naturale è contronatura. Ricordo che De Marsico (collaboratore del Codice Rocco)
in una brillante arringa in difesa di un mio film, ha dato del “porco” a Braibanti, dichiarando
inammissibile il rapporto omosessuale in quanto inutile alla sopravvivenza della specie:
ora, egli, per essere coerente, dovrebbe, in realtà, affermare il contrario: sarebbe il rapporto
eterosessuale a configurarsi come un pericolo per la specie, mentre quello omosessuale
ne rappresenta una sicurezza. In conclusione: prima dell’universo del parto e dell’aborto
c’è l’universo del coito: ed è l’universo del coito a formare e condizionare l’universo
del parto e dell’aborto. Chi si occupa, politicamente, dell’universo del parto e dell’aborto
non può non considerare come ontologico l’universo del coito -– e non metterlo dunque in
discussione – se non a patto di essere qualunquistico e meschinamente realistico. Ho già abbozzato
come si configura, oggi, in Italia, l’universo del coito, ma voglio, per concludere riassumerlo (…)
Tale universo include una maggioranza totalmente passiva, e nel tempo stesso violenta,
che considera intoccabili tutte le sue istituzioni, scritte e non scritte. Il suo fondo è tuttora
clerico-fascista con tutti gli annessi luoghi comuni. L’idea dell’assoluto privilegio della
normalità è tanto naturale quanto volgare e addirittura criminale. Tutto vi è precostituito e
conformistico, e si configura come un “diritto”: anche ciò che si oppone a tale “diritto” (compresa
la tragicTale universo include una maggioranza totalmente passiva, e nel tempo stesso violenta,
che considera intoccabili tutte le sue istituzioni, scritte e non scritte. Il suo fondo è tuttora
clerico-fascista con tutti gli annessi luoghi comuni. (…)

Sono parole di Pier Paolo Pasolini, scritte il 19 gennaio 1975, e riportate per intero dal Foglio di ieri. Ferrara le mette là perchè Pasolini colpisce duro sull’universo dei diritti, dal quale Ferrara stesso vuole l’uscita dell’aborto. Universo dei diritti che lui – cattolico e comunista in radice, Pasolini dico, – non concepiva.

Però coglieva, guarda un po’, l’elemento opportunistico, utilitaristico – non concorre alla sovrappopolazione mondiale – di legittimazione dell’omosessualità. Un passo oltre, e sarebbe stata possibile la descrizione di un diritto: ma si scrive diritto dove non c’è più colpa in chi lo scrive, ma responsabilità, e desiderio di ridurre il male e il disordine. Ferrara vuole riportarci tutti a quel tempo aurorale in cui, non essendo più notte, non è nemmeno ancora giorno, in cui scriveva e pensava Pasolini, e nel quale morì quell’anno stesso.

Per uno che viene dal Buio a Mezzogiorno va bene, per un mondo che ha provato a balbettare diritti di esistenza no.