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L’omofobia misericordiosa è un’offerta: ponetevi il problema della domanda

dicembre 28, 2007

Davide Varì rilancia su Liberazione e racconta la storia di “Emily Rose” che fu narrata qui più di un anno fa. Grazie a Davide per la citazione, ho avvertito anche l’interessato, che non segue questo blog.

Ma il D day della situazione è stato ieri, in cui – faccio ammenda, ma soprattutto a Natale non è che legga tutti i giornali – c’è stata l’intervista di Walter Veltroni alla Stampa, in cui almeno è stata definita sbagliata la posizione della Binetti che giudica l’omosessualità una malattia. Veltroni la definisce una “condizione”. Siam messi così, che ci rallegriamo per meno del minimo, e forse del “poco sbagliato” (la “condizione” è una cagata commiseratoria: sono un essere umano e attraverso identità di genere, che assumono anche profili giuridici). Mentre su L’Unità, Anna Paola Concia, dice “che è la società che fa ammalare”.

Sempre su Liberazione, ieri, (i pezzi li trovate ancora nell’edizione in pdf, semmai in archivio) c’era poi una lettera del dottor Cantelmi, il medico che Davide definisce riparatore e un’opinione dell’ordine degli psicologi del Lazio che assicura un intervento “ordinistico”, appunto, “perché la teoria riparativa non esiste”. Non sperateci che qualcuno la smetta. La way out è lì bella e pronta, e sarebbe ingenuo non vederla: non ripariamo nulla, aiutiamo famiglie e individui che si sentono in difficoltà.

Quanti omosessuali e famiglie conoscete che se la vivono male, malissimo? Io molti/e. E’ in questo starci male che si annida l’omofobia misericordiosa dei cattolici ed è perfettamente inutile chiedere provvedimenti laddove c’è la domanda che stimola l’offerta. Se la cultura gay non si identificasse con una tessera per i locali, forse avremmo qualche antenna in più per capire e intervenire, “sulla società che fa ammalare” (Concia).

AGGIORNAMENTO ORE 23,30

Su La Stampa di oggi la senatrice Binetti ha rifiutato il “diktat di Veltroni” e da “neuropsichiatra” ripete che lei – e pare molti altri – continuano a considerare l’omosessualità una devianza. E il punto è che dice la verità: su questa pratica ai limiti della legalità la ministra Turco non ha niente da dire?

L’inchiesta di Davide Varì su Liberazione

dicembre 24, 2007

Ecco il testo dell’inchiesta di Davide Varì, apparsa ieri, 23 dicembre, su Liberazione.

E questa è la dichiarazione di Aurelio Mancuso, che chiede l’intervento dell’ordine degli psicologi.

Davide si è finto omosessuale desideroso di cura. Ed ecco cos’ha scoperto…

Mi forzo, e da ateo convinto prego con lui. Finito il momento di raccoglimento Don Giacomo, con la stessa delicatezza, mi invita a continuare il mio racconto. «La tua relazione con Luca – mi dice – è stata passiva o solo attiva?». Don Giacomo vuol sapere se ho «subito» oppure no una penetrazione. Deve essere solo quello il discrimine fondamentale per capire se davanti a sé c’è un vero omosessuale. «Attivo e passivo», dico di botto. «E mi è anche piaciuto», rispondo quasi in senso di sfida, di fronte a quella domanda così volgare. Volgare non per la cosa in sé, quanto, piuttosto perchè per la prima volta inizio a intravedere, o almeno così mi sembra, i veri pensieri di quel prete così giovane e cordiale. Uno squarcio che smaschera il giudizio che ha di me, anzi, di “quelli come me”. Leggi il seguito di questo post »