Non ci si capisce molto, ma in sintesi, mi pare che la questione è che nel provvedimento sulla sicurezza approvato ieri sera, giovedì 6, con maggioranza molto stretta c’è la reintroduzione della norma contro le discriminazioni di ogni genere, anche di orientamento sessuale.
L’unico resoconto lo trovo qui. Ieri è stata giornata di lobbying pesante per le gerarchie vaticane. Ma non ho ancora letto i giornali di oggi. Quindi eventuali aggiornamenti stasera, quando le avremo più chiare, le idee.
Intanto emerge il tema (il Foglio, in linea dalle 12, pezzo di Cerasa) che proibire comportamenti che si esprimono con le parole equivalga a reintrodurre il reato di opinione (“è reato scrivere la parola frocio”?). Il ragionamento regge. Ma non è per una preoccupazione liberale che da piazza san Pietro si oppongono a quell’articolo di legge: hanno paura che dalla protezione “a parole” dei gay si passi a quella “nella norma”, e una discussione serena del parlamento su questo tema è materialmente impossibile.